Parco del Serio, istituzione della nuova riserva naturale Malpaga – Basella

Parco del Serio, istituzione della nuova riserva naturale Malpaga – Basella

PARCO DEL SERIO: ISTITUITA LA NUOVA RISERVA NATURALE MALPAGA-BASELLA DOPO IL VIA LIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE

 
La giunta Regionale della Lombardia nella seduta di lunedì scorso ha approvato l’istituzione della nuova Riserva Naturale di Malpaga – Basella permettendo così la prosecuzione dell’iter per l’istituzione di una nuova riserva naturale denominata Malpaga – Basella all’interno del territorio del Parco Regionale del Serio.
Ora una volta pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione la deliberazione dovrà essere resa disponibile per 60 giorni sugli albi on line dei siti internet istituzionali del Parco e dei quattro comuni (Zanica, Cavernago, Urgnano e Ghisalba) nei quali è compreso il perimetro della nuova Riserva. Durante questo periodo qualsiasi cittadino potrà inviare direttamente alla Regione Lombardia le proprie osservazioni e di seguito la Regione una volta analizzato e valutato le osservazioni pervenute procederà con l’approvazione finale, questa volta a carico del consiglio Regionale, che permetterà l’istituzione vera e propria della nuova Riserva Naturale.
Le riserve sono zone specificamente destinate alla conservazione della natura in tutte le manifestazioni che concorrono al mantenimento dei relativi ecosistemi;
Ma a cosa serve una Riserva Naturale ?
Lo scopo primario di tali aree è la tutela della biodiversità presente al loro interno cioè l’insieme delle specie che occupano i diversi habitat presenti all’interno del territorio di una riserva. Esse rappresentano quindi i nodi primari all’interno delle reti ecologiche, cioè quelle zone dove sono presenti habitat ideali per la vita di numerose specie che in queste aree possono riprodursi per poi spostarsi e diffondersi nei territori limitrofi. Il confine proposto comprende il tratto di fiume Serio compreso tra la Cava delle Capanelle e l’ingresso dello Zerra più a nord e che prosegue più a sud con l’area di Basella e quella posta a ovest del Castello di Malpaga lungo le sponde del fiume.
Il Parco ha proposto a Regione Lombardia l’istituzione di una Riserva Naturale parziale di interesse botanico e morfo – paesistico, a fronte dei due aspetti di maggior interesse propri dell’area cioè i terrazzi fluviali e le praterie magre di pianura. Già individuati anche i divieti e i limiti alle attività antropiche che permettono una reale tutela di questo bene ambientale. Gli obiettivi di queste norme sono quelli di evitare nuovo consumo di suolo con nuove costruzioni di edifici e infrastrutture, la realizzazione di cave e azioni che modifichino la morfologia dei suoli, bonifichino le aree umide esistenti o cambino il regime esistente delle acque. Vi sono poi una serie di norme volte a evitare di realizzare attività antropiche di tipo turistico intensivo, tutelare la flora evitando la raccolta della flora spontanea e la fauna tramite il divieto di caccia. E’ evidenziata poi la necessità di evitare l’introduzione di nuove specie alloctone in grado di alterare l’equilibrio biologico delle specie animali e vegetali già presenti. I cani, percepiti come predatori da molti animali selvatici, dovranno essere introdotti solo al guinzaglio. L’area sarà percorribile e visitabile dall’uomo ma solo seguendo i percorsi esistenti. Attenzione anche a evitare il disturbo all’avifauna evitando il sorvolo dell’area a fini turistici.
Particolare attenzione anche agli incendi vietando la possibilità di accendere fuochi all’aperto. Le attività agricole e forestali dovranno essere mirate a una gestione sostenibile delle risorse nel tempo evitando cambi di destinazioni d’uso del suolo.
Il Presidente del Parco Dimitri Donati ha così commentato:
Questo è il risultato di quattro anni di lavoro della nostra amministrazione che ha voluto fortemente raggiungere questo obiettivo perché Istituire questa nuova Riserva Naturale significa in primis riconoscere il suo valore naturalistico, con oltre 257 specie di flora censite. Un raro e affascinante paesaggio fatto di praterie aperte, boschetti e piccole zone umide che affiancano un ampio alveo fluviale con aree golenali in grado di accogliere le acque nei casi di piena svolgendo quindi anche un ruolo di salvaguardia del rischio in caso di eventi alluvionali”
 

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