Con Massimo Barbero.
Consulenza storica Nicoletta Fasano e Mario Renosio.
Costume Sara Bosco – Vezza Maison.
Testo e regia Patrizia Camatel · Regia video Diego Diaz.
Durante la Prima Guerra Mondiale accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. E le testimonianze degli uomini al fronte ci parlano anche di convivenze altrettanto strette, con gli animali, ma non altrettanto desiderabili: i topi che invadevano le trincee, pulci e pidocchi che infestavano le vesti e i giacigli… La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.
Creature affratellate anche dalla condizione dell’inconsapevolezza: il soldato semplice, la giovane “carne da cannone” che ha perso la vita e l’identità stessa, nelle trincee del Carso o sui monti contesi agli austriaci, è all’oscuro dei piani di conquista degli Stati, delle alleanze e delle strategie, proprio come un mulo sotto il basto, cui si chiede solo di obbedire. Al soldato si chiede di resistere, di sopravvivere, nascondendosi e strisciando nel fango, profittando degli avanzi o della morte dei compagni, proprio come farebbe un ratto.