Fara Olivana con Sola

Pur essendo di origini Longobarde, Fara venne distrutta nel Medioevo per le lotte tra Guelfi e Ghibellini. Le sue due chiese, pur ricostruite, risalgono però a quell’epoca

Storia

Le origini di Fara Olivana risalgono tra il VI ed il VII secolo, durante l’epoca dei Longobardi. Questo si evince dall’origine etimologica del nome che starebbe ad indicare una fara, ovvero una tribù longobarda legata da vincoli di parentela, discendente da tale Olivano. Sempre in epoca longobarda vi è inoltre il culto devozionale a Santa Fara.

Inizialmente la gestione del territorio venne affidata dagli imperatori alla diocesi di Cremona, a cui in seguito subentrò la famiglia dei Da Rudiano. In quei tempi sorsero numerose fortificazioni volte alla difesa del territorio, tra cui anche un castello, di cui ora non esistono resti. Il tutto al fine di proteggere il territorio e gli abitanti dalle lotte fratricide tra i guelfi ed i ghibellini, che a lungo funestarono la vita del paese, al punto di provocarne la distruzione tra il XIV ed il XV secolo.

La ricostruzione fu lenta e faticosa, al termine della quale, nel XV secolo il potere passò nelle mani della Repubblica di Venezia, che compì numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione. Da allora il paese ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante. A tal riguardo le cronache riportano che Fara fu uno dei primi paesi in Europa ad adottare la coltivazione di granoturco.

Recentemente (2013) Fara Olivana sta valutando la fusione con i comuni di Isso e di Covo.

Da vedere

Chiesa Arcipretale di Santo Stefano

La prima notizia certa della sua esistenza risale al XIII secolo; compare infatti, già come pieve, nell’elenco delle chiese bergamasche che pagavano la tassa alla Santa Sede attorno al 1260. L’edificio sacro che doveva essere di modeste dimensioni subì certamente gravi danni nel 1398 durante l’assedio e la distruzione del Castello Vecchio. L’attuale edificio fu voluto dall’Arciprete Andrea Garella e dal popolo di Fara, che lo fecero erigere tra il 1767 e il 1788 su progetto dell’architetto.

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Sola

La chiesa di San Lorenzo è di origine medioevale: l’orientamento canonico delle chiese più antiche difatti prevedeva che la facciata si trovasse esposta ad Ovest e l’abside ad Est. La chiesa di Sola fu distrutta, insieme con il paese durante le guerre civili del XIV e XV secolo. Con l’aumento della popolazione la chiesetta fu ampliata una prima volta nel 1834 e poi ancora nel 1899 su progetto dell’architetto Don Antonio Piccinelli. Nel corso di questi lavori fu eretto il muro che separa il presbiterio dall’antica abside, trasformata in ripostiglio.

Link utili

Comune di Fara Olivana con Sola