Comune: Martinengo
Fatto edificare da Bartolomeo Colleoni per sciogliere un voto della moglie Tisbe Martinengo nel 1474, il convento ospita le monache clarisse per più di trecento anni, fino alla sua definitiva chiusura decretata dal governo napoleonico nel 1812. È quindi trasformato in collegio convitto sotto il regno Lombardo-Veneto, rivelandosi però un focolaio di simpatie risorgimentali.
Sebbene negli anni Trenta sia stato modificato, almeno in esterno, secondo l’architettura del regime fascista, che ne converte una parte in Sacrario dei Caduti, resta ancora visibile l’impianto originario tipicamente francescano a doppia aula divisa da tramezzo, con facciata a capanna, chiostro e campanile cuspidato.
Si possono ammirare anche gli affreschi del tramezzo che divideva l’aula pubblica da quella claustrale. Realizzati nella seconda metà del XV secolo dal Maestro di Martinengo, raccontano la vita e la Passione di Cristo e la devozione francescana con storie della vita di Santa Chiara, oggi ridotte alla Vestizione e al Miracolo dei pani fioriti di una croce.
Sopra l’altare dell’aula pubblica si trova la pala dipinta nel 1936 da Girolamo Poloni, chiaro segno della nuova destinazione della chiesa, con Cristo coronato di spine che regge un soldato morente tra le braccia.