Comune: Treviglio
Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime si apre a più percorsi che s’intrecciano in modo indivisibile tra fede, storia e arte.
Edificato tra il 1594 e 1619 per volere della comunità trevigliese, il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime è un costante richiamo al culto mariano. Il miracolo che ne è all’origine viene ricordato ogni ultimo giorno di febbraio.
La mattina del 28 febbraio del 1522, mentre le truppe francesi assediavano Treviglio, un’immagine della Madonna con Bambino, dipinta su una parete del Monastero di Sant’Agostino, inizia a lacrimare: il generale francese Odet de Foix-Lautrec, devoto alla Vergine, constatata la veridicità del miracolo le offre le proprie armi risparmiando la cittadina dal saccheggio.
Il processo per il riconoscimento del miracolo, voluto da San Carlo Borromeo, si conclude nel 1591, quando il Consiglio della Comunità decide la costruzione del santuario; il 25 marzo 1594 si posa la prima pietra. Su precisa richiesta delle monache agostiniane il santuario sorge annesso al loro monastero di modo che possano custodire l’immagine sacra. La prima struttura è ampliata nel XIX secolo con l’aggiunta del transetto, della cripta sotterranea e della cupola.
Sull’altare maggiore è posta l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino, traslata lì nel 1619.
I fatti del 1522 sono rievocati nella volta centrale dai fratelli Molinari tra il 1719 e il 1722.
Tra il 2017 e il 2018 si avvia una campagna di restauro integrale della struttura che si conclude con l’inaugurazione da parte del cardinale Angelo Scola il 2 febbraio 2020.
Il Santuario oltre che luogo di devozione può essere considerato un piccolo museo, infatti all’interno conserva opere d’arte di varie epoche: oltre all’immagine miracolosa, dipinta alla fine del Quattrocento, la predella del politico cinquecentesco che originariamente ornava l’altare maggiore –che è anche una testimonianza dell’assetto della città all’epoca dell’assedio-, le tele del Montalto con Storie della Vergine, fino ai mosaici della cripta di Trento Longaretti, di epoca contemporanea.
Il monastero di Sant’Agostino è soppresso nel 1799 e parte del chiostro è demolito per far posto agli ampliamenti ottocenteschi. Accanto al chiostro rimane visibile la Cappella del Miracolo, nel luogo esatto dove un tempo si trovava l’icona miracolosa.
Una curiosità: il miracolo della Madonna delle Lacrime è citato da Ermanno Olmi nel suo film capolavoro L’albero degli zoccoli. La pellicola, come è noto, traccia un realistico affresco della vita contadina di fine Ottocento: inevitabile è quindi anche un riferimento alla devozione popolare. Il regista, cresciuto con la nonna a Treviglio, certo ha festeggiato molte volte la ricorrenza e la inserisce in quello che è, in fin dei conti, un omaggio alla sua fanciullezza.
Per maggiori informazioni consultare il sito: santuarioditreviglio.it