Palosco

Abitato sin dalla preistoria, Palosco appartenne ai monaci di San Lorenzo, suo patrono, e poi al grande condottiero Bartolomeo Colleoni.

Storia

Il territorio di Palosco fu abitato fin dalla preistoria, ma venne colonizzato e messo a coltura solo in epoca romana, con la fondazione di numerose fattorie che nell’Alto Medioevo si trasformarono in villaggi.

Il centro abitato di Palosco, documentato dall’ 856, si andò sviluppando attorno al primo castello, eretto probabilmente nel secolo IX dal vescovo di Bergamo su un dosso alla confluenza del fiume Cherio nell’Oglio, naturalmente difeso dai due corsi d’acqua e dalle circostanti paludi (il toponimo Palosco deriva infatti dal termine latino palus, cioè palude). Un ampliamento della struttura si ebbe tra l’XI e il XII secolo, epoca cui risale il mastio oggi ancora visibile nella piazza del Comune. Dall’XI al XIV secolo il territorio di Palosco appartenne ai monaci di S. Lorenzo di Cremona; ad essi si deve probabilmente l’erezione dell’attuale parrocchiale di San Lorenzo.

Nel XII secolo, ottenuta l’autonomia comunale, fu circondato da mura e fossato. Il centro storico conserva ancora tracce del fossato e delle tre porte.
Nel 1191, dopo la vittoria ottenuta dai bresciani tra Cividate e Pontoglio (battaglia della Malamorte), il villaggio passò sotto la giurisdizione civile e religiosa di Brescia. Ritornò a Bergamo dopo la vittoria dei Ghibellini e dell’imperatore Federico II a Cortenuova nel 1237.
Nel XIV secolo gran parte delle terre di Palosco appartenevano al monastero bergamasco dei Celestini e alla potente famiglia ghibellina dei Suardi, perennemente in lotta con la fazione guelfa. Per questo motivo il borgo fu più volte devastato dai Guelfi tanto che, a fine secolo XIV, risulta essere quasi del tutto spopolato. Con la Pace di Ferrara del 1428 e l’ingresso nei domini veneziani ritornò la pace ed ebbe inizio la ripresa demografica ed economica del paese, che raggiunse una notevole prosperità sotto la signoria di Bartolomeo Colleoni (1454-1475). Il Capitano acquistò il possedimento della Torre delle Passere, fece restaurare rogge e mulini, ricostruì la chiesa parrocchiale e fondò la Misericordia per l’assistenza dei poveri. Lo stemma colleonesco fu in seguito adottato dalla comunità e inserito nello stemma comunale.
Il possedimento nel corso dei secoli passa nelle mani di diverse famiglie nobiliari, fino a giungere ai marchesi Terzi.

Dopo la caduta della Serenissima nel 1797, Palosco seguì le sorti politiche di Bergamo, prima sotto il Regno di Napoleone poi, dal 1815, sotto il Regno Lombardo-Veneto. Dopo le vittorie franco-piemontesi di S. Martino e Solferino, entrò a far parte del Regno d’Italia.

 

Da Vedere

Località Torre delle Passere

La località Torre delle Passere è sempre stata considerata una contrada a sé stante rispetto a Palosco. Essa sorge infatti in un punto strategico, sul confine tra tre paesi, Cividate al Piano, Martinengo e Palosco e al crocevia di importanti strade: la Valera che collega Martinengo a Pontoglio, e la Calciana che collega Bergamo a Brescia.

Molto interessanti sono i resti della torre medievale e del coevo castello, eretto per scopi difensivi durante la dominazione di Bartolomeo Colleoni, a testimonianza dell’importanza che il borgo aveva in quel periodo storico.
In Torre delle Passere è presente anche la palazzina di caccia del celebre condottiero.

Altro edificio da menzionare è la cappella di S. Maria della Mercede, eretta nel XVIII secolo per volontà della famiglia Terzi. Qui, sotto il pavimento, venivano seppelliti gli abitanti del piccolo villaggio sorto accanto alla chiesetta. Attigua alla struttura, i marchesi creano anche la propria cappella di famiglia.

 

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo

Eretta probabilmente dai Monaci cremonesi di San Lorenzo nel XII secolo, nel tempo fu ampliata più volte, soprattutto nel Quattrocento, col Colleoni, nel Settecento e tra il 1902 e il 1908. Conserva importanti opere tra cui i dipinti di Giovan Battista Moroni, Gian Paolo Cavagna e Francesco Richino, oltre a sculture del Callegari e della famiglia Caniana.
Inglobata nell’antica canonica (oggi casa di riposo) vi era la chiesa di S. Maria Elisabetta, antica parrocchiale di origine altomedievale, ricostruita nel XVI secolo. Dell’edificio antico si conservano il campanile e il porticato sul lato settentrionale.

 

Chiesette di campagna

Altre piccole chiesette caratterizzano il territorio di Palosco:
– la chiesetta di S. Pietro di Bussaga, già documentata nel XII secolo, fu poi sede dei frati Umiliati. La navata gotica e l’abside risalgono al XV secolo, quando furono eseguiti i numerosi affreschi votivi.
– S. Fermo, di origine medievale (anticamente era forse dedicata a S. Pietro). Caduta in rovina, fu ricostruita totalmente nel XX secolo.

Risalente al XVI secolo ma ampliata significativamente due secoli più tardi, presenta importanti opere tra cui i dipinti di Gian Paolo Cavagna e di Giovan Battista Moroni, nonché sculture del Calegari e della famiglia Fantoni.

Link utili

Comune di Palosco

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