La tradizione prevalente dei comuni di questo scorcio della bassa bergamasca è sicuramente l’agricoltura, sia come retaggio di secoli e secoli di storia sia come specializzazione moderna in continua evoluzione con l’avvento della meccanizzazione industriale e lo sviluppo di un’agricoltura intensiva.
Il ritratto più elevato e artistico di questo mondo contadino è fornito dal film, “L’albero degli Zoccoli” del regista Ermanno Olmi, pellicola che ha vinto la Palma d’Oro a Cannes nel 1978: il film è stato girato in 5 piccoli comuni della bassa ricostruendo uno spaccato di vita di fine ‘800, senza l’utilizzo di attori professionisti ma impiegando veri personaggi del posto e testimoniando quanto fosse dura e misera la vita contadina, ma anche intrisa di sentimenti semplici e di una fede profonda.
L’agricoltura nel 900 si è sempre più evoluta e meccanizzata fino a erodere sempre più spazi verdi e naturali arrivando però ad eccellere come produttività, sia in fatto di coltivazione sia come allevamenti, da cui si ottengono numerosi prodotti primari e secondari, dal latte a tutto il comparto caseario, come dalle carni e da tutto il comparto dei salumi e insaccati. Molti sono i produttori di formaggi e i macelli di carne che riforniscono l’intera provincia e regione.
In ottica di riqualificazione della comparto agricolo, negli ultimi anni questo settore, non esente dalla generalizzata crisi economica, si sta lentamente riconvertendo verso la valorizzazione dei produzioni tradizionali attraverso la nascita di molti agriturismi e di piccole attività di produzione e commercializzazione di prodotti tipici, oltre che di frutta e verdura a carattere biologico, seguendo questa nuova tendenza fortemente in ascesa. Una nota merita la riscoperta e valorizzazione della patata di Martinengo, coltivazione tradizionale del paese che era praticamente scomparsa nella seconda metà del ‘900 ma che da circa un decennio la locale Proloco ha riproposto ad alcuni contadini, facendo tornare l’interesse gastronomico e turistico per questo tubero con particolari caratteristiche organolettiche, che assunto ufficialmente la Denominazione Comunale (De.Co.).
Altro prodotto con il marchio De.Co. è il raviolo di Covo. La tradizione dei ravioli nostrani a Covo, in occasione della Sagra la seconda domenica del mese di Ottobre, risale alla fine dell’800 e ai primi del ’900. Attiva nella bassa anche l’associazione Associazione Norcini Bergamaschi, che rappresenta “I Masadùr” cioè gli operatori del settore alimentare che, nel rispetto delle regole della tradizione di un mestiere antico, sono esperti nella trasformazione delle carni in salumi. Romano ha recentemente istituito un dolce tipico, una torta a metà tra una sbrisolona e un tiramisù, realizzata con prodotti semplici e locali con disegnata sopra la rocca di Romano. Infine Malpaga sta rilanciando la propria vocazione agricola in chiave turistica e all’insegna della sostenibilità e delle energie rinnovabili: a regime il borgo storico e il Castello sarà autonomo dal punto di vista della produzione e dei consumi energetici.
In queste aree lo sviluppo industriale non è stato colto appieno, preferendo le valli bergamasche alla pianura che invece ha fornito e ancora fornisce numerosissima manovalanza al settore edilizio. Il boom economico ed edilizio di Milano e dell’intera regione Lombardia ha stimolato la nascita di una miriade di imprese edilizie e di muratori, carpentieri, manovali, caratterizzando per decenni l’economia della bassa bergamasca e un intenso pendolarismo verso Milano che solo l’attuale crisi ha rallentato.
L’agricoltura e l’edilizia si sono diffuse nel ‘900 lasciando così poco spazio alle attività industriali, che solo negli ultimi decenni hanno visto l’insediamento di fabbriche e capannoni di una certa entità, in particolare per i vantaggi logistici della bassa pianura al centro delle grandi comunicazioni ferroviarie e stradali tra Milano e Brescia-Verona, andando a modificare fortemente il paesaggio agricolo e naturale che caratterizzava fino a pochi anni fa le distanze tra i comuni della bassa, alla ricerca di un nuovo equilibrio tra economia e tutela del territorio.