Cortenuova

Teatro di una delle battaglie più cruente del Medioevo, la famosa battaglia di Cortenuova del 1237, la città fu completamente rasa al suolo e ricostruita solo a partire dal XV secolo.

Storia

Importanti reperti archeologici e tracce evidenti della centuriazione indicano chiaramente una prima occupazione romana del territorio.

In epoca longobarda giusero i monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio (PC), il cui feudo reale ed imperiale monastico era vastissimo ed esteso in tutto il centro e nord Italia. Nell’VIII secolo ai Longobardi subentrarono i Franchi e il Sacro Romano Impero. Il centro di Cortenova diventò una “curtis regia”, proprietà del sovrano, una delle più importanti del territorio bergamasco. Ben due imperatori, in rapida successione confermarono comunque i diritti sul territorio dei monaci di Bobbio. Nel diploma di Carlomanno datato 19 ottobre 877 si trova tra l’altro la più antica citazione del nome del paese.

In epoca carolingia dunque, Cortenuova conobbe un notevole sviluppo trovandosi lungo l’importante arteria che univa direttamente Milano a Brescia e fu usata come luogo di sosta dai sovrani franchi in viaggio tra la Francia e le Venezie.

Cessò di essere curtis regia nel X secolo, quando passò nelle mani di vari feudatari. Nell’anno 915 risultava di proprietà di un certo Conte Didone che, proprio in quell’anno, la cedeva al vescovo di Bergamo Adalberto. Ai vescovi bergamaschi si deve la fondazione della chiesa castellana di Sant’Alessandro. In seguito il vescovo Ambrogio II da Martinengo (1017-1023 ca.) fece erigere un castello e lo cedette poi in feudo alla sua famiglia. Verso la prima metà del XII secolo Oberto Martinengo, cacciato proprio da Martinengo che si era proclamato Libero Comune, pose la propria residenza in quel castello, dando origine al ramo dei Conti di Cortenova.

Il territorio della Contea corrispondeva a quello dell’antica “curtis regia” e si estendeva dall’Oglio al Serio su circa 20 kmq.
La famiglia dei Cortenova, di fazione guelfa, si alleò nel 1200 con Milano e Brescia, incorrendo nelle ire del Comune di Bergamo, ghibellino: infatti il territorio della Contea veniva a formare un corridoio che univa le principali città guelfe di Milano e Brescia, separando nel contempo le città alleate ghibelline di Bergamo e Cremona.
Nel corso della guerra tra l’imperatore Federico II e la Lega Lombarda i Conti di Cortenova svolsero un’intensa attività diplomatica a favore di Milano e di Brescia, riuscendo a sottrarre a Bergamo tutto il territorio tra Oglio e Serio, dove passavano le più importanti vie di collegamento tra le due città guelfe. Una sitazione destinata a finire drammaticamente.

Cortenuova – Miniatura dal manoscritto chigiano di Giovanni Villani 14 sec – Roma bib. vaticana.

LA BATTAGLIA DI CORTENUOVA
Il 27 novembre 1237 nei pressi di Cortenuova si scontrarono i due più grandi eserciti di tutto il medioevo: quello di Federico II di Svevia e quello della seconda Lega Lombarda, per un totale di circa 35.000 soldati. L’esercito della Lega temporeggiava, sicura che con l’avvicinarsi dell’inverno ci sarebbero state defezioni nell’esercito imperiale, già impegnato da molti mesi. Federico II allora finse una ritirata verso l’alleata Cremona e si portò sul territorio di Cortenuova, dove tese un’imboscata all’esercito della coalizione milanese-bresciana, che viste le sue manovre aveva deciso di smobilitare ed era impegnato nell’attraversamento dell’Oglio. A pomeriggio inoltrato, Federico II attaccò i nemici, che, colti impreparati, non riuscirono a organizzare una valida difesa. La battaglia, che viene ricordata come Battaglia del Campo Rosso, o più semplicemente Battaglia di Cortenuova, portò alla distruzione dell’esercito guelfo. Furono circa 10.000 i caduti e almeno 5000 i prigionieri, tra cui il comandante delle milizie, Pietro Tiepolo.
Il giorno seguente l’imperatore occupò e rase al suolo Cortenuova, abbandonata però nottetempo dai difensori e dagli abitanti. I cortenovesi superstiti andarono a popolare i vicini villaggi di Romano, Martinengo e Cividate. Quando ai soldati della Lega, l’imperatore spedì i suoi all’inseguimento dei fuggiaschi: chi di loro non morì tentando di attraversare il fiume gonfio per le piogge autunnali finì nelle mani dei ghibellini.
Il territorio di Cortenuova passò al Comune di Bergamo che ne proibì il ripopolamento. Pertanto il borgo rimase praticamente disabitato fino a oltre la metà del XV secolo.

Nel 1454 entrò a far parte del feudo di Bartolomeo Colleoni e iniziò la rinascita. Il capitano costruì alcuni edifici rurali sui ruderi del castello distrutto nel 1237 per ospitare i contadini che dovevano coltivare le terre circostanti. Questo antico nucleo di costruzioni si chiama ancora oggi “Malpaga”, dal castello dove risiedeva il Colleoni. Nel 1575 Cortenuova contava circa trecento anime e la cifra rimase pressoché costante fino a che, dopo la metà del XIX secolo, iniziò un rapido incremento demografico dovuto probabilmente all’espansione delle aree coltivate sottratte al bosco. La popolazione rimase poi stazionaria attorno ai 1600 abitanti fino al 1951, quando iniziò un lento decremento dovuto all’emigrazione verso i centri industriali; a partire dal 1976, l’apertura di numerosi stabilimenti favorì la ripresa economica e demografica.

 

 

Da visitare

Santuario di S. Maria al Sasso

Palazzo Colleoni

Chiesa Parrocchiale di Sant’Alessandro

Si deve ai vescovi bergamaschi l’erezione, nel X secolo, della chiesa castellana di Sant’Alessandro, appena esterna alle mura del castello. Nella seconda metà del XV secolo venne completamente ricostruita in stile tardo gotico per volontà di Bartolomeo Colleoni. Tra Sette e Ottocento ulteriori interventi l’hanno modificata: a fine Settecento fu ampliata su progetto dell’architetto G. Terzi Moroni. La facciata neoclassica è opera di Giuseppe Berlendis (1830), cui si deve anche il Mausoleo di Teresina Colleoni Agricola. Infine tra il 1877 e il 1880 vennero aggiunte le navate minori.
Gli interni furono utilizzati come set durante le riprese del film L’albero degli Zoccoli.

 

Link utili

Comune di Cortenuova

La battaglia di Cortenuova in dettaglio

Sito ufficiale del palazzo Colleoni