A pochi passi dall’antica Piazza Grande (l’odierna Piazza Roma) e al di fuori dell’antico perimetro fortificato, sorge il santuario della Madonna della Fontana. Costruito in forme tardo-rinascimentali a partire dal 1606, il suo interno è impreziosito da stucchi e da pitture, realizzate dal pittore bergamasco Giuseppe Brina, attivo a Bergamo e in Valtellina nella prima metà del XVIII secolo, rappresentanti le Storie della Vergine. Il santuario conserva inoltre un dipinto di Enea Salmeggia, la Nascita della Vergine, collocato accanto all’immagine miracolosa della Vergine con Bambino e sant’Antonio Abate, di un anonimo pittore cinquecentesco, a cui si sarebbe rivolto Nicolò Dolfin, gentiluomo romanese, per salvarsi da una tempesta scoppiata mentre si recava a Crema con la famiglia. Per grazia ricevuta, si sarebbe poi provveduto a costruire il santuario a ridosso del muro sucui era dipinto l’affresco.