Comune: Pumenengo
Noto anche come Palazzo Secco. La costruzione è infatti voluta dal conte Antonio Secco nel XVI secolo; il suo stemma appare scolpito nella cimasa del portone d’ingresso. I Sauli, noti sin dal tempo delle Repubbliche Marinare come munifici costruttori di diversi palazzi nel capoluogo ligure, arrivano a Pumenengo solo agli inizi del Novecento, in seguito all’unione del Marchese Onofrio con Caterina Gattorno, proprietaria dell’edificio. A quell’epoca risale anche l’istituzione ed erezione della Filanda, a nord del palazzo.
Il palazzo presenta una pianta ad L ed è articolato su due piani. L’imponente facciata è scandita da poderose lesene, cornice marcapiano, mensole sagomate sottogronda. Il portale ad arco, in posizione centrale è, come le lesene, a bugnato inciso.
I fronti interni sono caratterizzati da un paramento murario a borlanti di fiume – l’Oglio scorre lì vicino- e ciottoli posizionati a spina di pesce, con inserti in laterizio.
All’interno, disposte intorno all’atrio centrale, vi sono sale in gran parte voltate e il salone con soffitto sostenuto da mensole e dotato di un monumentale camino. I pavimenti sono in cotto e alcune porte di comunicazione sono eseguite con serramenti “alla lombarda”. La distribuzione degli ambienti è tipicamente seicentesca, con un’infilata di grandi stanze dai soffitti affrescati senza corridoi.
La Filanda ubicata a chiusura del cortile, è costituita da una pianta pressoché rettangolare. Esternamente è caratterizzata da un’orditura portante a vista; il tetto presenta una successione di capriate cui si sovrappone la copertura a due falde.
Tra le particolarità del palazzo vi sono la cantina, recentemente restaurata: un ambiente voltato che collega con l’antico pozzo e la ghiacciaia; e la Sala delle Armi ricostruita con mobili d’epoca e allestita con armi dei secoli passati.
Il palazzo appartiene tuttora alla famiglia Sauli, ma una parte viene affittata come location per eventi.
