Castello di Malpaga

Comune: Cavernago

La storia

Il castello di Malpaga si erge nelle campagne della bassa pianura bergamasca con il suo aspetto maestoso e imponente. Acquistato da Bartolomeo Colleoni nel 1456 dal Comune di Bergamo, fu successivamente trasformato nella sua principale residenza. Venne ristrutturato e reso un’inespugnabile fortezza e un campo di alloggio per i suoi soldati, ma divenne anche una magnifica residenza.

« Malpaga castello habitato olim dal capitaneo generalle bergamasco, nunc di Alessandro de Martinengo, conductor de 100 cavalli ne l’exercito, hè quadro, à do man de fosse; la prima con mure di la et di qua, et dentro atorno hé tutto stalle; poi per un altro ponte levador, con fosse di acqua, hé il castello, bello palazo con camere e salle adornato, ivi è il capitaneo retracto; à una torre dove si fa la guardia. »

(M. Sanudo, Itinerario per la Terraferma Veneziana nell’anno MCCCCLXXXIII, Padova, 1847)

 La struttura

Il castello è di forma quadrata, protetto da due cerchia di mura e da due fossati. All’interno del primo fossato, attualmente non più visibile, c’erano le scuderie e gli alloggi dei soldati; il secondo fossato invece circonda tuttora il castello.

Tutta la costruzione è realizzata in ciottoli alternati con masselli in cotto. Sulla facciata esterna delle mura della nuova costruzione, elevate durante i lavori di ristrutturazione ed ampliamento voluti dal Colleoni, si possono notare le tracce della merlatura della fortificazione originaria.

Nel cortile interno dell’edificio, ciò che colpisce maggiormente il visitatore, sono i grandi dipinti posti sulle mura esterne e sotto il portico, commissionati tra il 1520 e il 1530 dai nipoti dello stesso Colleoni.

 Gli affreschi

Come tutti i principi rinascimentali, il Colleoni voleva affermare e manifestare il proprio prestigio e potere attraverso opere artistiche e architettoniche che dessero memoria della grandezza raggiunta.

Le pareti interne del castello sono infatti quasi interamente affrescate e costituiscono non solo una viva e bellissima testimonianza artistica, ma anche una testimonianza degli usi e del modus vivendi dell’epoca.

Alcuni affreschi sono danneggiati, ma ancora leggibili, altri invece sono ancora ottimamente conservati. Ne sono un esempio gli affreschi che celebrano la “visita del re Cristiano I di Danimarca”, dove sono illustrati il corteo regale, i banchetti, i tornei e le scene di caccia. Oppure “la battaglia della riccardina”, dove si possono ammirare realistiche scene belliche, armature, cavalli e combattenti. Questi affreschi, commissionati dagli eredi ad esaltazione della casata, sono attribuiti al Romanino.

Per ulteriori informazioni visitare il sito web: www.castellomalpaga.it

 

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