All’interno del Parco Oglio Nord, Pumenengo è stato per secoli feudo della famiglia Barbò che ne anche fondato il bellissimo castello perfettamente conservato. Un santuario e alcuni maestosi palazzi seicenteschi ne rendono ancora più interessante la visita
Storia
Pumenengo, di probabile fondazione longobarda (il suffisso -engo indica la proprietà di Pluminio), piccolo borgo agricolo posto ai margini sud-orientali della provincia di Bergamo, costituisce, insieme ai comuni di Calcio e di Torre Pallavicina, il cosiddetto territorio della Calciana Inferiore, circondario da sempre posto sotto la giurisdizione del Ducato di Milano. A differenza di altre città e paesi nella stessa condizione, la Calciana Inferiore ha vantato particolari privilegi in materia fiscale e giuridica istituiti dall’antica proprietaria, la signora di Milano Regina della Scala, che aveva acquistato i possedimenti sopra citati fra il 1365 e 1366. La Calciana Inferiore viene venduta alla signora di Milano da tale Cabriolo Aliprando, notabile cremonese, che aveva a sua volta acquistato i terreni dai monaci del monastero di San Lorenzo di Cremona.
Regina della Scala, dopo l’acquisto, decide di impegnarsi per ripopolare il suo feudo, abbandonato dai suoi abitanti sia per la scarsa produttività delle campagne, sia per il continuo susseguirsi di guerre e conflitti, tanto da chiedere a suo marito Bernabò di privilegiare il territorio con esenzioni fiscali e privilegi giuridici, come l’elezione democratica da parte dei capifamiglia dei rappresentanti comunali. Questi privilegi, concessi nel 1366, vengono confermati nel 1379, nonostante le iniziali ingerenze di Bernabò, e vengono aboliti solamente nel 1796.
Benché ci siano stati degli investimenti da parte della proprietaria, come lo scavo della Roggia Donna (Seriola Dominae), il feudo non migliora la sua condizione, tanto che Regina decide di vendere la Calciana Inferiore, liquidata fra il 1380 e il 1382. Pumenengo viene acquistato nel 1382 da Alberto Barbò, figlio di Emerico, nobile ghibellino originario di Soncino, ai cui discendenti si deve la fondazione del Castello.
Da vedere
Castello Barbò
Santuario della Madonna della Rotonda
Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
Palazzo Sauli Scassi
Boschetto delle Campagne
L’area,riserva naturale riconosciuta a livello regionale e nazionale, è posta sulla destra del fiume Oglio, da cui dista circa mezzo chilometro e si situa a breve distanza dalla cascina Campagna, la cui strada di servizio costituisce anche l’accesso più comodo. Rappresenta uno degli ultimi esempi di associazione “climax” a Farnia e Carpino bianco esistenti nel territorio del Parco, nella variante più asciutta e meno influenzata dalla falda freatica.
Link utili
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