Ghisalba è famosa per l’enorme cupola della sua chiesa, progettata nell’800 dal Cagnola, che si staglia imponente in mezzo alla pianura padana.
Storia
I primi insediamenti sul territorio del comune risalgono alla popolazione celtica degli Insubri.
Con la conquista e la seguente colonizzazione romana, a partire dal II secolo a.C., sorgono villae e aree di culto; di tale periodo si sono infatti rinvenuti reperti archeologici di notevole importanza, tra cui un altare dedicato a Giove. A tale periodo si può far risalire anche la Via Francesca, su cui ancora oggi è ricalcata la viabilità moderna, come strada di scorrimento, che taglia l’alta pianura bergamasca da est ad ovest.
Non sappiamo come fosse chiamato il territorio di Ghisalba prima del medioevo e della costruzione della Chiesa di San Lorenzo (vedi sotto): questa risale probabilmente al VI secolo ed era una delle pochissime chiese battesimali (plebane) presenti sul territorio di Bergamo. Clesia o Cesia veniva adoperato a significare “Ecclesia”; il Mazzi osserva che fu chiamata alba quella chiesa per la bianchezza delle sue mura. Dalla fusione dei due termini deriverebbe Glesialba o Clealba. L’antico edificio venne poi totalmente demolito per lasciare il posto all’attuale, progettato dall’architetto Luigi Cagnola nella prima metà del XIX secolo.
In epoca medievale il paese fu al centro di numerose dispute tra le fazioni guelfe e ghibelline; infatti vi era anche un castello, distrutto per ben due volte nel XIV secolo per opera dei milanesi e di cui ora rimangono soltanto pochi resti delle mura di cinta sopravvissuti al tempo e alle demolizioni del XIX secolo e dell’ultimo dopoguerra.
Da vedere
Chiesa di San Lorenzo
Santuario Madonna della Consolazione
Palazzo Ghidini-Stampa
Il Palazzo Ghidini-Stampa è stato ampliato sul progetto del 1853 preparato dall’architetto Ferdinando Crivelli ed appartiene ora a una banca.
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