Basilica di San Defendente

Comune: Romano di Lombardia

La Basilica di San Defendente, arretrata e quasi nascosta rispetto all’imponente parrocchiale, è caratterizzata da una pianta particolare: se sul fianco sinistro si trova una navata laterale, la stessa non si trova sul lato destro, perché per ricavarla si sarebbero dovute abbattere la Sacrestia Vecchia e il vecchio oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento, oggi sala di esposizione chiamata sala Monsignor Alberti.

La basilica di San Defendente è stata costruita in seguito all’apparizione del santo a tale Tolotto da Stezzano, in occasione di una pestilenza. Per la grazia ricevuta la comunità fece erigere il santuario, distruggendo i vari oratori che si trovavano sul luogo, tra cui quello dedicato alla Maddalena e voluto da Tisbe Martinengo per conservarci le reliquie della santa.

I lavori, iniziati nel 1503, si sono conclusi a ridosso del XIX secolo, con la decorazione dell’interno da parte di Filippo Comerio pertanto l’edificio può essere considerato una galleria di dipinti e di manufatti di diversa epoca: si parte dalla Cappella del Crocifisso, entrando sulla sinistra, commissionata dai fratelli Suardi ad Aurelio Gatti detto il Sojaro, pittore cremonese attivo fra gli anni Sessanta del Cinquecento e inizio Seicento anche a Soncino, a Crema e nel Cremasco, si prosegue con una tela di Enea Salmeggia, una delle opere giovanili, che rappresenta il La Santissima Trinità fra i santi Maria Maddalena e Bernardo da Mentone.

Nella parete opposta si può trovare uno degli ultimi altari dedicati alla Dottrina Cristiana della provincia, il primo a destra, sopra il quale è possibile ammirare il lunettone realizzato da Andrea Pozzo e che rappresenta La disputa di Gesù nel tempio.