Comune: Romano di Lombardia
Il Palazzo della Ragione è uno degli edifici più antichi del borgo murato. Risalente al XII-XIII secolo, nel corso della dominazione viscontea è innalzato e completato con un coronamento tardogotico in cotto. Nei secoli è sede dell’Arengo, della Pretura e del tribunale, Casa dei consoli, studio notarile.
È a due piani, innestato sulle arcate che costituiscono i Portici della Misericordia; al piano superiore è caratterizzato da ampi locali: gli affreschi che ricoprivano le pareti, di cui si trovano notizie nei documenti d’archivio, sono andati perduti. Il grande salone al piano nobile, usato in passato per le riunioni del consiglio comunale, è oggi una sala di rappresentanza che conduce all’adiacente Sala delle Capriate, attuale Sala Consigliare, che si sviluppa sopra ben due campate dei Portici.
Il palazzo ospita al suo interno la Collezione Anita e Rinaldo Pigola.
Al di sotto dell’edificio, al riparo del porticato, è collocato il Banco del pesce, lastra marmorea di probabile epoca romana, utilizzato per la vendita di prodotti ittici nei secoli medievali.
La trama muraria è caratterizzata dalla presenza di borlanti di fiume posizionati a spinapesce.
A testimonianza della dominazione veneziana, in facciata si trova un bassorilievo raffigurante il leone di San Marco, che regge un libro aperto: questo è un elemento tipico dell’iconografia marciana e caro alla Serenissima, in quanto le parole in esso scolpite “PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS” indicano i buoni rapporti esistenti fra la comunità di Romano (e in generale quelle conquistate) e i dominatori veneziani.
Accanto al leone di San Marco era prassi che i podestà e i vicari facessero affrescare gli stemmi di famiglia, un’usanza mantenuta nei secoli, dai Visconti alla Repubblica di Venezia fino agli Austriaci.